combattere l'ansia

Combattere l’ansia: Intervista alla community @cara.ansia

Combattere l’ansia e imparare a gestire ansia e attacchi di panico per istaurare una pacifica convivenza non è affatto semplice, eppure chiunque soffre di ansia e attacchi di panico sa che non appena l’ansia la si accetta, si inizia a stare decisamente meglio.
Purtroppo anche se siamo nel 2021 la società non è ancora pronta a supportare una persona ansiosa, che così si ritrova a sentirsi completamente sola tra i commenti inopportuni di chi l’ansia non la conosce proprio.
Anche io prima di un esame sono agitata, anche io quando ho un appuntamento importante mi sento ansioso, anche io sono molto stressato, perchè non andiamo a fare una serata così starai meglio? ” queste sono solo alcune delle affermazioni che una persona ansiosa si trova a sentire almeno quotidianamente, ma l’ansia quella vera è un vero e proprio disturbo psicologico e necessita di una psicoterapia e a volte anche di una cura farmacologica. Ma soprattutto una persona ansiosa ha bisogno di non sentirsi sola, ecco perchè è nato il profilo instagram @cara.ansia una vera e propria community di persone che quotidianamente affrontano la vita insieme all’ansia e che si supportano a vicenda.
Una community destinata a crescere e che aiuterà la nostra società a superare certi tabù, una community con cui confrontarsi e con cui capire che quei sintomi e quelle sensazioni di cui si ha paura sono esattamente gli stessi vissuti da altre persone, una community in cui ci si sprona a stare meglio, ci si sprona a curarsi andando da uno psicologo perchè purtroppo ancora molti sono restii a curare i problemi psicologici, ritenendoli meno importanti dei problemi fisici. Una community che aiuta a capire che combattere l’ansia significa innanzitutto accettarla.
Una community che noi abbiamo iniziato a seguire e la cui fondatrice abbiamo deciso di intervistare.
combattere l'ansia
1) Come ti è venuta l’idea di aprire un profilo Instagram sull’ ansia?
Inizialmente mi sarebbe piaciuto scrivere un libro in cui raccontare la mia esperienza. Però non mi sembrava una strada semplice e forse neanche tanto efficace. Ho iniziato a rendermi conto di tante cose dopo aver conosciuto persone che avevano lo stesso problema. Per questo ero certa che condividere quei momenti d’ansia sarebbe stato utile, soprattutto per far sapere agli altri che non sono da soli e che non sono strani. Mi è venuto quasi spontaneo pensare a Instagram, che è il social più usato del momento e immediato dal punto di vista comunicativo. Sono una Graphic Designer e ho potuto sfruttare le mie conoscenze e capacità per creare una pagina con un certo tipo di comunicazione, rimanendo su uno stile molto spontaneo e facile.
2) Da quanto tempo soffri di ansia e attacchi di panico? Quando hai avuto il tuo primo attacco di panico?
Sono ormai 5/6 anni che soffro d’ansia e attacchi di panico, ma per quanto mi sforzi di ricordare, il mio primo attacco di panico non so quale sia stato. Forse perché non sapevo cosa fosse, e sopratutto non sapevo cosa fosse un disturbo d’ansia. Per questo i primi anni è stato difficile. Non capivo cosa mi stava succedendo, mi sentivo incompresa e sola. È stata davvero dura.
3) Combattere l’ansia imparandola a gestire: cosa significa esattamente secondo la tua esperienza?
Combattere l’ansia imparandola a gestire significa semplicemente accettarla e imparare ad “ascoltarla”. Quando ci viene un attacco d’ansia o di panico c’è sempre un motivo, anche se al momento non capiamo quale, c’è qualcosa che va oltre alla paura “oddio ora muoio” o “se sto male cosa faccio”. Questi pensieri sono solo la superficie di un mare agitato, bisogna prendere coraggio e andare più in profondità e conoscere quello che sta sotto. Per questo quando sento che il mare inizia ad agitarsi inizio a scrivere, mi analizzo e cerco di risolvere il mistero. Cerco il pensiero responsabile e una volta trovato, lo tranquillizzo.
4) Qual è la cosa più difficile da affrontare per una persona che soffre di ansia e attacchi di panico?
La cosa più difficile secondo me è proprio imparare ad accettarla, se si impara ad accettare le proprie emozioni si accetta tutto il resto. Credo sia proprio quella la chiave di tutto. È un pò come il tesoro nascosto da trovare, per arrivarci bisogna superare diversi ostacoli. Un’avventura tutt’altro che facile. Alcuni sono ostacoli maledettamente difficili, soprattutto quelli che ci creiamo da soli.
combattere l'ansia
5) La tua community su Instagram è molto attiva, farsi forza a vicenda porta dei benefici? Può essere la chiave per combattere l’ansia?
Assolutamente si, io credo molto in questo. Come ho detto, dopo aver incontrato persone come me è cambiato tutto. Non subito, me ne sono accorta dopo un pò, però so che in me è scattato qualcosa da quel momento. Quindi scambiarsi consigli, storie o un semplice cuoricino, da persone che nemmeno conosci ma che sanno cosa significa è davvero meraviglioso.
6) Qual è la cosa che più ti piace della tua community?
L’idea, appunto, di tantissime persone che non si conoscono, che non si sono mai viste in faccia ma che comunque si aiutano, si aprono e si danno forza, certe volte anche senza saperlo. C’è tanta comprensione e zero giudizio. Un sogno praticamente!!!
7) Qual è la storia più bella che ti ha raccontato un ragazzo o una ragazza della tua community?
Credo che non ci sia una storia più belle delle altre, ogni storia è speciale e da ognuna di queste si può imparare qualcosa. Per questo non bisogna mai sentirsi noiosi o pensare di avere una storia noiosa. Io stessa ho pensato che la mia storia potrebbe sembrare noiosa e che non interessi a nessuno, però in questa storia ci sono stati dei passi importanti che mi hanno aiutata, quindi perché non condividerli? E questo vale per tutti. Avere un luogo in cui poterla raccontare senza la paura di venire giudicato, anzi con la certezza di essere capito, aiuta molto.
8) Secondo te perchè le persone non sono molto propense ad iniziare una psicoterapia per combattere l’ansia?
Esiste ancora un forte pregiudizio sull’andare dallo psicologo o da un professionista. La paura di sentirsi giudicati, di sentirsi deboli o di sentirsi anormali è ancora tanta. Bisogna davvero imparare a prendersi cura di ste stessi, a conoscersi e non avere paura. Qualche giorno fa ho fatto un sondaggio nelle stories, chiedendo se seguissero una terapia, su circa 600 persone che hanno partecipato hanno risposto Sì solo la metà di queste. Sinceramente non me lo aspettavo. Chiedere aiuto non è debolezza ma volersi bene, questo bisognerebbe scriverlo su ogni muro di ogni città.
9) Tu hai seguito una psicoterapia? In cosa ti è stata utile?
Sì, io ho seguito una psicoterapia. Mi è servita prima di tutto a svuotarmi dalle mie incertezze e paure, ma anche a capire cosa stavo sbagliando. E sicuramente mi ha aiutata a trovare la strada giusta da percorrere. Anche se oggi sto meglio, non voglio smettere di andare dal terapeuta. Ho voglia di continuare a conoscermi, di trovare nuovi punti di vista, magari provando diversi percorsi. Invito davvero tutti a provare, anche chi non ha particolari necessità per farlo, una chiacchierata con uno psicologo può essere illuminante.
10) Infine, può sembrare una domanda bizzarra ma secondo te qual è la cosa più importante che l’ansia e gli attacchi di panico insegnano a chi ne soffre?
Sicuramente ci insegnano a capire noi stessi, quali sono le cose che ci fanno bene e quali no. È pur sempre un campanello d’allarme. Magari all’inizio può sembrare una campanella rotta che suona quando vuole lei ma col tempo si impara a capire e a precederla. È la consapevolezza la cosa più importante che questo disturbo ci lascia. Questo contiene lo scrigno del tesoro nascosto, la consapevolezza.
Vorrei aggiungere una cosa.
Non bisogna mai rassegnarsi, mai. Anche se ci sono periodi in cui sembra impossibile andare avanti e avvicinarsi a quella X rossa che segna la posizione del tesoro sulla mappa, bisogna tirare su le maniche e crederci, crederci forte. E lo dico perché so bene di cosa parlo, sono la prima ad essermi sentita rassegnata e incapace di andare avanti. Eppure sono qua a scrivere questo, e cosa avrei io in più di voi? Niente, siamo esattamente uguali.

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